L’autismo è un disturbo del neurosviluppo caratterizzato dalla compromissione dell’interazione sociale e da deficit della comunicazione verbale e non verbale, e che solitamente provoca ristrettezza d’interessi e comportamenti ripetitivi. I genitori di solito notano i primi segni entro i due anni di vita del bambino, e la diagnosi certa spesso può essere fatta entro i trenta mesi di vita. Attualmente risultano ancora sconosciute le cause di tale manifestazione, divise tra cause neurobiologiche costituzionali e psicoambientali acquisite. La diagnosi precoce è molto importante in quanto consente di iniziare la terapia nei primi anni di vita ed aumenta le possibilità di miglioramento.
Data la varietà di sintomatologie e la complessità nel fornirne una definizione clinica coerente e unitaria, è più corretto parlare di Disturbi dello Spettro Autistico (DSA o, in inglese, ASD = Autistic Spectrum Disorders), comprendendo tutta una serie di patologie o sindromi aventi come denominatore comune le suddette caratteristiche comportamentali, sebbene a vari gradi o livelli di intensità. In Italia si usa anche la definizione DGS = Disturbo Generalizzato dello Sviluppo.
A livello di classificazione nosografica, l’autismo è considerato rientrare nella categoria clinica dei disturbi pervasivi dello sviluppo, cui appartengono, fra le varie altre sindromi, anche la sindrome di Asperger, la sindrome di Rett e il disturbo disintegrativo dell’infanzia.
L’incidenza sulla popolazione è attualmente dell’1%. L’autismo è più frequente nei maschi che nelle femmine, in un rapporto di 1 a 4. Tra le possibili cause ci sarebbero differenze neurologiche e ormonali.
Comunicazione verbale e non verbale
Circa il 50% dei soggetti con autismo non acquisisce, o molto limitatamente, capacità di espressione mediante canale verbale. I soggetti che sono in grado di utilizzare il linguaggio si esprimono in molte occasioni in modo bizzarro; spesso ripetono parole, suoni o frasi sentite pronunciare (ecolalia).
Interazione sociale
Gli autistici mostrano un’apparente carenza di interesse e di reciprocità relazionale con gli altri; tendenza all’isolamento e alla chiusura sociale; apparente indifferenza emotiva agli stimoli o, al contrario, ipereccitabilità agli stessi; difficoltà a instaurare un contatto visivo diretto.
Gli autistici hanno difficoltà nel cominciare una conversazione o a rispettarne i “turni”, oltre a difficoltà a rispondere alle domande e a partecipare alla vita o ai giochi di gruppo. Non è infrequente che bambini affetti da autismo vengano inizialmente sottoposti a controlli per verificare una sospetta sordità, dal momento che non mostrano apparenti reazioni (proprio come se avessero problemi uditivi) quando vengono chiamati per nome.
Tuttavia, anche gli autistici con deficit di linguaggio spesso rispondono e reagiscono se la conversazione è relativa ad una loro necessità. Il bisogno li spinge ad indicare o chiedere, e a rispondere se gli si offre qualcosa che desiderano. Molto più difficile è che raccontino di una loro attività o rispondano a domande aperte. E necessaria una continua sollecitazione e stimolazione per abituarli a raccontare. Le immagini possono aiutare.
Immaginazione e repertorio di interessi
Di solito un limitato repertorio di comportamenti viene ripetuto in modo ossessivo; si possono osservare posture e sequenze di movimenti stereotipati (per es. torcersi o mordersi le mani, sventolarle in aria, dondolarsi, compiere complessi movimenti del capo, girare su se stessi, etc.) detti appunto stereotipie. Queste persone possono manifestare eccessivo interesse per oggetti o parti di essi, in particolare se hanno forme tondeggianti o possono ruotare (palle ovali, biglie, trottole, eliche, ruote ecc.). Talvolta la persona affetta da autismo tende ad astrarsi dalla realtà per isolarsi in una sorta di “mondo virtuale”, in cui si sente di vivere a tutti gli effetti (dialogando talora con personaggi inventati). Pur mantenendo in molti casi la consapevolezza del proprio fantasticare, è con fatica e solo con delle sollecitazioni esterne (suoni improvvisi, richiami di altre persone) che riesce a essere in varia misura partecipe nella vita di gruppo.
Importanza dell’ordine
In alcuni soggetti, si riscontra una marcata resistenza al cambiamento, che per alcuni può assumere le caratteristiche di un vero e proprio terrore fobico. Questo può accadere se viene allontanato dal proprio ambiente (camera, studio, giardino, ecc.), o se nell’ambiente in cui vive si cambia inavvertitamente la collocazione di oggetti, del mobilio o comunque l’aspetto della stanza.
Lo stesso può verificarsi se si lasciano in disordine oggetti (sedie spostate, finestre aperte, giornali in disordine): la reazione spontanea della persona autistica sarà quella di riportare immediatamente le cose al loro ordine o, se impossibilitato a farlo, manifestare comunque inquietudine. La persona può allora esplodere in crisi di pianto o di riso, o anche diventare autolesionista e aggressiva verso gli altri o verso gli oggetti. Altri soggetti, al contrario, mostrano un’eccessiva passività, aprassia motoria e ipotonia che sembra renderli impermeabili a qualsiasi stimolo.
Comportamenti ossessivo-compulsivi e problemi sensoriali
Il soggetto manifesta un forte desiderio di ripetitività, esternato mediante stereotipie verbali e nei movimenti ed accompagnato da una forte ansia. Ad esempio, il paziente può sentire la necessità di compiere un rito d’inizio/fine ogni qualvolta deve andare dal medico, o quando va a scuola o rientra a casa. Spesso impedirgli di soddisfare tale bisogno può causare disagio, o anche scatenare scatti di ira e aggressione.
Alcuni soggetti sono ipersensibili ai rumori (si coprono spesso le orecchie con le mani e danno in escandescenze se il rumore non smette), ai tessuti (ad esempio non sopportano tessuti ruvidi), ai colori (non sopportano cibi o oggetti di un determinato colore). Altri non sopportano il contatto fisico, talvolta nemmeno con i genitori.
Vari aspetti dell’autismo
La gravità e la sintomatologia dell’autismo variano molto da individuo a individuo e tendono nella maggior parte dei casi a migliorare con l’età, in particolare se il ritardo mentale è lieve o assente, se è presente il linguaggio verbale, e se un trattamento terapeutico valido viene intrapreso in età precoce.
L’autismo può essere associato ad altri disturbi, ma è bene sottolineare che esistono gradi di autismo differenti tra loro. Alcune persone autistiche possiedono per esempio una straordinaria capacità di calcolo matematico, sensibilità musicale, eccezionale memoria audio-visiva o altri talenti in misura del tutto fuori dell’ordinario, come ad esempio la capacità di realizzare ritratti o paesaggi molto fedeli su tela senza possedere nozioni tecniche di disegno o pittura.
Ad esempio, le grandi aziende della Silicon Valley hanno molti impiegati autistici (solitamente affetti da sindrome di Asperger) che lavorano come programmatori.
Altri tipi di autismo non mostrano capacità eccezionali e sono invece considerati borderline a livello cognitivo per le enormi difficoltà di concentrazione che impattano negativamente la capacità di apprendimento.